Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/413

XV!. «gol iuo Pagarono. 3y2 T.IBHO si convince d’errore l’iscrizione che ne fu posta al sepolcro presso il campanil della chiesa de’ SS. Gervasio e Protasio l’anno 1496, ove si dice ch’egli finì di vivere l’anno 1200. Ciò che narrano alcuni moderni scrittori , eli’ ei fosse decapitato per un omicidio, non ha alcun fondamento, e nulla ce ne dicono gli scrittori a lui più vicini. Ben ci narra Odofredo, che pel dolore che dalla università si ebbe per la morte di sì celebre professore, tardossi quell’anno a riaprire le scuole fino ad Ognissanti, ove solevano comunemente aprirsi circa la festa di S. Luca (l. cit.). Ci rimangono le due Somme da lui composte del Codice e delle Istituzioni, di cui si son fatte più edizioni, oltre l’Apparato al Codice raccolto da Alessandro di S. Egidio di lui scolaro, ed esso pure stampato, ed altre opere che si conservano manoscritte, e che diligentemente si annoverano dalP. Sarti (p. 99). XVI. Due altri celebri giureconsulti viveano al tempo stesso in Bologna, Ugolino ,,soprannomato del Prete, e Bagarotto. Per ciò che è di Ugolino, a me sembra che il P. Sarti abbia provato non essere abbastanza forti gli argomenti per cui da alcuni ei dicesi fiorentino (p. 102, cc.)’} ma non parmi ch’egli lo abbia abbastanza provato bolognese di patria-, perciocchè Giason del Maino, che lo asserisce, non visse che tre secoli dopo, e i monumenti che accenna il Diplovatacio, non si sa a qual età appartengano. Men dubbiosa pruova poteva ei trarne dalle antiche Cronache genovesi che da lui ad altra occasione si accennano, perciocchè in esse espressamente si dice ch’egli