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secosoo esito dell1 assemblea di Verona ottenesse di nuovo fama d’uom santo e operator di prodigi: nè più il veggiamo da alcun de’ romani pontefici o commendato con lettere, o adoperato in pubblici affari (). XI. Nel parlare che linora ho fatto di F. Giovanni da Vicenza , non ho fatta menzione alcuna della Vita che ne ha scritta e data alle stampe in Padova l’anno i5t)o il P. Valerio Moschetta domenicano, perchè ella ini è sembrata tale da non farne gran conto, e da non doversi trattenere in rilevarne gli errori. Essi non debbono attribuirsi a ignoranza dello scrittore, che sarà forse stalo uomo dottissimo, ma alla mancanza de1 documenti, per cui egli (*) Fio detto che dopo l’infelice esito dell’assemblea di Verona, non vi ha memoria che ci dimostri che il celebre F. Giovanni da Vicenza fosse più adoperato da’ romani pontefici nei pubblici affari, o commendato qual san lo. Io non avea allora avvertito che nel Bollario de’ Domenicani leggesi un breve d’Innocenzo IV dé’i3 di giugno del 1247 al detto F. Giovanni, in cui loda il zelo da lui in addietro mostrato per la Cattolica Religione, e l’autorizza a procedere nelle dovute forme contra gli Eretici della Lombardia. E inoltre il Pagliarini nella sua Storia di Vicenza racconta, citando i monumenti di quella comunità, che l’anno 1260 ei fu destinato dal papa ad assolvere i Vicentini dalla scomunica , in cui erano incorsi per aver dato aiuto alTiinperador Federigo II e ad^Ezz.Ezzellino da Romano nelle lor guerre contro de’ papi. È certo adunque che F. Giovanni continuò a godere presso i romani pontefici di quella ottima fama che avea in addietro ottenuta; e convien perciò dire che o facesse ad essi palese la sua innocenza, o con nuove opere di pietà e di zelo cancellasse quella qualunque macchia che avea prima contratta. Xt. Esumo «logli scrii lori (In: Imi) di lui ragionalo.