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3~6 UBRO Ezzelino e il detto conte, il papa inviò i vescovi di Trevigi e di Parma insieme collo stesso Giovanni a stabilir nuova pace tra essi, il che venne loro fatto felicemente. Ma a me sembra che questo scrittore, chiunque egli sia, debba credersi vissuto molto tempo dopo; almeno così mi persuade lo stile che mi pare assai più colto che "non l’ordinario di questi tempi. E Parisio da Cereta, scrittor certamente contemporaneo e più esatto, parla di questa pace (ib. p. 628), nomina i vescovi a ciò delegati dal papa, cioè quel di Trevigi e quello di Reggio, non quel di Parma; e di Giovanni non fa parola. E veramente, dopo le cose avvenute, non par ch’egli fosse opportuno a somiglianti trattati. Solo all’anno 1256 veggiam di nuovo comparir sulla scena un religioso dell’Ordine de’ Predicatori detto F. Giovanni. Rolandino racconta (ib. p. 306) ch’ei venne da Bologna a Padova insieme con alcune truppe di ca\ alli e fanti bolognesi in aiuto dell’esercito pontificio; ma che dopo aver riportato qualche vantaggio sopra i nimici, i Bolognesi dolendosi di non esser pagati, se ne staccarono, e che Giovanni, il qual qui dicesi da Rolandino eorum Magister et Rector (p. 308), non ebbe eloquenza bastevole a rattenerli. Questo Giovanni è egli lo stesso di cui abbiam parlato finora i Cosi pensano i PP. Querif ed Echard, e così sembra persuaderci il carattere e la condotta di quest’uomo singolare; e tanto più che, secondo gli stessi scrittori, credesi ch’egli vivesse fino all’anno 1281. Non vi ha però monumento alcuno che ci dimostri ch’egli dopo l’infelice