Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/395

374 LIBRO possibile clic da’ 28 d’agosto, in cui fu tenuta l1 assemblea presso Verona , fino a’ 3 di settembre potessero avvenire tutte le cose che abbiam narrate. IX. Della prigionia di F. Giovanni giunse la fama al pontefice Gregorio IX in Anagni, il quale, forse non ben informato di ciò che n’era stato l’origine , gli scrisse a’ 22 di settembre un Breve pubblicato dal Rinaldi (l. cit. n. 38), in cui il conforta nelle sue traversie, ponendogli innanzi l’esempio del Divin Redentore e di tutti i Santi che somiglianti trattamenti aveano per lo più ricevuti; e insieme lo avvisa di avere scritto al vescovo di Vicenza, perchè col dovuto rigore proceda contro gli autori di sì reo attentato. O fosse effetto di questo Breve , o fosse qualunque altro motivo, certo è che Giovanni riebbe presto la libertà, e ritornossene a Verona. Ma ivi ancora egli si avvide che l’autorità e la stima gli era venuta meno; e perciò dovette rendere al conte di S. Bonifacio i suoi ostaggi, e il castello dello stesso nome, e quel di Calderio ch’egli avea occupato; a’ Veronesi rendette il castello d’illasio; e ito ad Ostiglia, alla cui difesa avea egli poste alcune truppe bolognesi, e volendo egli entrarvi, ne fu rispinto. Cosi perduta in poco tempo tutta l’autorità, e afflitto per l’esito infelice de’ suoi disegni, tornossene a Bologna, ove non pare ch’ei più godesse di quell’altissima stima in cui era allor quando aveane fatta partenza. Certo di lui più non si parla nelle Storie di questi tempi, se non forse all’anno 1256, come frappoco vedremo; e sembra che in questo si debba