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3Ga LIBRO ncllii sue prediche, che parlava con Gesù Cristo , colla Beata Vergine, e cogli Angioli qualunque volta volesse. Frattanto i Frati predicatori di Bologna con tali inezie raccolsero come diceasi pubblicamente, oltre a ventimila marche cC argento. Era egli sì potente in Bologna , e i Bolognesi il temevan per modo, che faceano qualunque cosa ei lor comandasse. Anzi una volta fece liberare un soldato che chiamavasi Lorencerio, il quale aveva ucciso un figlio iF un suo vicino, e dal podestà era perciò stato dannato ad essere decapitato. Nè il podestà ebbe coraggio di opporglisi; nè alcuno ardiva di resistere a ciò eli egli voleva, fuorchè io solo} ma non in Bologna; perciocchè io conosceva gV inganni e la falsità di costui. Ma il volgo sol per timore di lui diceva cìì io era eretico. In tale stato durò lo spazio quasi cT un anno; poscia decadde e venne meno per modo, che quando volea recarsi altrove, appena andava accompagnato da un frate, e gli uomini cominciarono a conoscere chi egli fosse. Così il Bonatti, il quale però non poteva con verità darsi il vanto di essere il solo che non credesse a’ miracoli di F. Giovanni. Fra Salimbene dell’Ordine de’ Minori, che vivea circa questi tempi medesimi, e che scrisse una Cronaca dell’Ordin suo, di cui alcuni frammenti sono stati dati alla luce dal P. Sarti (De Prof Bon. t. 1, pars 2, p. 110), dopo aver detto che Giovanni era uomo di poca letteratura, aggiugne: et intromittebat se de miraculis faciendis; colle quali parole sembra ch’egli ancora non si mostri abbastanza persuaso della verità di tali prodigi.