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SECONDO 353 Parigi. Ma più chiaramente ei parla di se medesimo al fin dell’opera, e narra di essere stato cacciato da Milano e trasportato in Francia per comando di Matteo Visconti signor di Milano; che venuto a Lione vi si trattenne alcun tempo, e vi scrisse il Compendio di Chirurgia, che pure abbiamo alle stampe; che ivi attese all’educazion de’ suoi figli (il che ci mostra l’errore di M. Portal che ha scritto (l. cit. p. 189) che Lanfranco era ecclesiastico), e che insieme recossi per esercizio della sua arte in diversi paesi; che finalmente l’anno 1295 venne a Parigi, ove dice ch’ebbe tal comitiva, cioè, come sembra doversi intendere, tal numero di scolari, che ben conosceva di non meritarne la centesima parte; e che accintosi ivi a scrivere questa sua opera a richiesta de’ maestri di medicina, e singolarmente di Giovanni Passavanti, aveala condotta a fine l’anno 1296. Da un altro passo della sua opera raccogliamo eli’ egli anche in Milano avea esercitata la chirurgia, poichè narra (Chirurg: magna tract. 2, c. 1) di aver risanato ivi un Canonico regolare di S. Agostino, che per una pericolosa caduta da cavallo già era creduto morto. Ed altre cure ancora da sè fatte nella stessa città ei rammenta in più luoghi (ib. tract. 3, c. 2, 5). M. Portal ha fatto di quest’opera ancora un non breve estratto; e molte osservazioni ne accenna, che ci scuoprono che Lanfranco si avanzò ancora più oltre che i precedenti scrittori. Ma io mi compiaccio singolarmente di poter qui usare l’autorità di questo scrittor francese, dicendo che a Lanfranco deesi in gran parte che la chirurgia Tiraiiosciii , Voi IV. 23