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352 LIBRO Della Medicina e della Chinirgia di Guglielmo han fatto atnpii estratti il Freind (1 lisi. Meilic. p. 170) e M. Portai (flist. de l’Anat. t 1, p. i85), i quali osservano che benchè egli pure secondo l’usanza dei suoi tempi, e forse ancora de’ nostri, abbia da’ suoi predecessori preso non poco, molte cose però ha nuovamente scoperte, e in molte ha parlato con esattezza maggiore assai di quella che sinallora si fosse usata. Egli insiem con Lanfranco da Guido Cauliac vien detto autore di una terza setta di chirurgia: Ter/in serta fidi. Guile lini de Saliceto, et Lanfranci, (qui volentes medicare inter istos, procurabant omnia vulnera cum unguentis et emplastris dulcibus. XXII. Lanfranco , di cui ci rimane a parlare, non si contenne, come gli altri finor nominati, entro l’Italia, ma passò in Francia, e vi salì a gran fama. Egli era milanese di patria, come si raccoglie da un codice mss. della sua Chirurgia grande: Lanfranci Mediolanensis Magne chyrurgiae libri v. (Cat. MSS. Bibl. reg. paris. t.!4, p. 301, cod. 6992), il che pur vedesi nell’edizioni della stessa opera. Nel proemio di essa egli accenna di essere stato costretto a partir dalla sua patria, e a recarsi a Parigi, della qual città fa grandissimi elogii; e aggiugne di avere composta quest’opera a onore del re Filippo, alle preghiere de’ professori di medicina, e a vantaggio degli scolari che lo accompagnavano; propter fraternum amorem valentium Medicinae Scholarium, mihi tam honorabilem facientium comitivam. Le quali parole sembrano indicarci ch’ei tenesse scuola di medicina in