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SECONDO 351 un monumento di quel pubblico archivio dell’anno 1269, in cui maestro Guglielmo medico di Piacenza promette a Guido di Rossiglione scolaro tedesco ili medicarlo u sue spese da certa infermità che ei chiama Fleume sane , quando ne fosse compreso ne’ due primi anni seguenti, e ciò pel prezzo di 36 lire bolognesi. Guglielmo piacentino; ma non potè farne il confronto , non avendo trovata l’opera al Piacentino attribuita (Delle Op. de’ Med. e de’ Cerus., ec. t. 1. p. 5.4, ec.). E che quelle due non sieno che un’opera sola , è certo dall’esaminar ch’io ho fatto la descrizione che ci dà della prima il medesimo autore , coll’edizione della seconda fatta in Venezia nel 1502. Ma non parmi’ che se ne possa inferire ch’essa sia opera del Carbondala, non del Piacentino. Questi dagli scrittori di Chirurgia, che gli vennero appresso. è citato come autore delP opera stessa; niuno la cita come opera del Carbondala. L’opera fu composta in \ erona; e altri monumenti da me recati ci mostrano che Guglielmo fu in Verona , niun documento ci mostra che vi fosse Giovanni. Tutti i codici dell’opera portano in fronte il nome di Guglielmo , niuno ha quel di Giovanni, trattone quello descritto dal sig. Malacarne. Ma questo codice ancora non ne fa autore Giovanni: solo al fin di esso si legge: Iste liber est mei marcii de Vergasco , qui pergo ad scolas Magistri Johannis de Carbondala habitatorque Sancte Agathe ad honorem Dei et omnium Sanctorum: cum praticha sua ipse operavit et victum. Or queste parole pruovan bensì che il possessore del codice andava alla scuola di Giovanni, non pruovano che Giovanni sia l’autore del libro. Finalmente l’opera di Giovanni fu scritta nel 1257, cioè ventun anni prima di quel che suppongasi scritto questo codice. Il valoroso autore soprallodato , il qual non cerca che il vero , e a cui ho comunicate queste mie riflessioni , con quella docilità che è propria de’ dotti, se n’ è mostrato convinto.