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346 LIBRO XX. Dopo aver parlato di Bruno, passa Guido di Cauliac a ragionare di Teodorico, e dice ch’egli tolse quasi ogni cosa da Bruno, e che solo vi aggiunse alcune cose favolose che da Ugo da Lucca suo maestro avea imparate: Post ipsum immediate venit Theodoricus, qui rapiendo omnia, quae dixit Brunus, cum quibusdam fabulis Hugonis de Luca Magistri sui, librum edidit Poco appresso però parla di Teodorico e di Bruno come di due inventori di una nuova setta di chirurgia: Secundo fuit Bruni ac Theodorici, qui indifferenter omnia vulnera cum solo vino exsiccabant. Il P. Sarti ha ragionato a lungo e coll’esattezza sua consueta De Prof. Bon. t. 1, pars 1, p. 450, ec.) di questo chirurgo, e io perciò sarò pago di accennare in breve ciò ch’egli ha già svolto abbastanza e provato con autentici documenti. Teodorico figliuolo dello stesso Ugo da Lucca, di cui fu scolaro, venuto ancor fanciullo a Bologna insiem con suo padre l’anno 1214, e sotto la direzione paterna esercitatosi per qualche tempo nella medicina, entrò poscia nell’Ordine de’ Predicatori, ove continuò e a coltivare il suo studio, e a farne uso ad altrui giovamento. I divieti di questo studio fatti a’ religiosi dai romani pontefici o non erano allora in vigore, o Teodorico ne fu dispensato. Ei certo non lasciò per questo di esser caro agli stessi pontefici, da uno de’ quali, cioè, come sembra più verisimile, da Innocenzo IV fu fatto suo penitenziere (a). Fu poscia innalzato alla sede vcscovil (a) L’ab. Marini crede non improbabile che Teodorico fosse anche medico d’Innocenzo IV (Degli Archiatri pontif. t. 1, p. 19).