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3/|<J LIBRO codi. 35oo), non è a mio parere diversa dalla Pratica di Medicina; perciocchè questa appunto più alla chirurgia appartiene che alla medicina. M. Portal ce ne ha dato un compendioso estratto, ov’ei riflette che quasi ogni cosa egli ha tolta dall’arabo Albucasi, e che benchè in più luoghi le sue osservazioni non siano troppo conformi alla sperienza, più volte egli ha parlato esattamente, e in alcune cose ha preceduti i moderni. XVIU. Parmigiano ancora fu Rolando, che dopo Ruggiero vien nominato dal suddetto Guido di Cauliac. Egli visse al tempo medesimo con Ruggiero, e ancora gli sopravvisse; perciocchè ei confessa modestamente che nella sua Chirurgia avealo poco men che copiato: Ego Rolandus Parmensis in opere praesenti juxta meum posse in omnibus sensum et literaturam Rogerii sum sectus; nec mirum si imperi ti a mea hoc egerit, cum paene omnes sapientes hoc egisse noscantur (adfin Chirurg.). Ei soggiornò almeno per qualche tempo in Bologna , come prova da un passo della Chirurgia da lui pubblicata il P. Sarti (pars 1, p. 449)» il quale rammenta un’accusa datagli da Teodorico, che allor pur vivea, cioè ch’ei si vantasse di aver sanato uno col tagliarli parte del polmone: il che Teodorico afferma essersi fatto da Ugo da Lucca da noi mentovato poc’anzi. Il P. Sarti procura di riunire insieme i due discordanti chirurghi, dicendo che forse l’uno e l’altro intrapresero in diverso tempo l’operazione medesima. Ma io penso che la miglior maniera a troncar questa contesa sia quella di