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PRIMO l3 questo imperadore dovrem favellare di nuovo nei’ capi seguenti, e allora ne ragionerem con piacere, perciocchè in ciò che appartiene al coltivare e al promuovere i buoni studi, egli fu uno de’ più gran principi che vivessero in questi secoli. VII. Federigo lasciò di vivere nella Puglia l’an 1250, dopo aver avuto il rammarico di non poter mai soggettare le città lombarde, e di veder l’anno innanzi fatto prigione dai’Bolognesi Enzo suo figliuol naturale da lui dichiarato re di Sardegna. La morte dell’imperadore, e l’interregno di più che le venne dietro, rendette l’Italia sempre più indipendente da’ monarchi d’Allemagna; e al medesimo tempo cominciarono a formarsi le molte e varie signorie che poscia maggiormente si stesero e si confermarono negli anni seguenti. I marchesi d’Este, la cui famiglia già da più secoli era illustre e possente in Italia, i marchesi di Monferrato, i conti di Savoja, Oberto Pelavicino, Buoso di Doara, Ezzelino da Romano sì celebre per la snaturata sua crudeltà, que’ della Torre, que’ della Scala, e i Caminesi, dei’ quali Gherardo e poi Ricciardo furono capitani generali e vicarii cesarei di Trevigi, di Feltre e di Belluno, erano quelli che in questi tempi avean maggior nome, e a cui molte città erano soggette. Ma le continue guerre ch’erano costretti a sostenere, non rendevano il lor dominio abbastanza sicuro. Le fazioni e i partiti si andavano per tal maniera fortificando vie maggiormente, gli animi sempre più s innasprivano, e i danni delfltalia si facevano ogni giorno maggiori.