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303 LIBRO
- XXXVL Mentre in tal maniera si richiamavano a luce gli studj fisici e matematici, la
filosofia morale cominciò ella ancora ad avere chi ad essa si rivolgesse, e la illustrasse scrivendo; e ne abbiamo le pruove in più opere di questi tempi, che sono alle stampe, o che conservansi manoscritte. Brunetto Latini, di cui parleremo nel terzo libro, credesi che formasse il compendio dell’Etica d’Aristotele, stampato prima in Lione l’anno 1568, poscia assai più correttamente in Firenze l’anno 1734. Ma il conte Giammaria Mazzucchelli nelle sue note a Filippo Villani (pag. 58, nota 6) e l’abate Mehus (Vita Ambr. camald, p. 157) osservano giustamente che questo compendio non è altro che il sesto libro del Tesoro dallo stesso Latini scritto in francese. In fatti niuno degli antichi scrittori che ragionano del Latini, i passi dei quali sono stati diligentemente raccolti dallo stesso ch. Mehus, fa espressa menzione di tal lavoro. Anche il Tesoro del Latini appartiene in parte alla filosofia morale; ma di esso ragioneremo a luogo più opportuno. Abbiam di .sopra fatta menzione del trattato del Governo della Famiglia scritto l’anno 1299 da Sandro di Pipozzo di Sandro fiorentino, e rammentato dal Redi. I Comenti fatti da S. Tommaso sull’Etica d’Aristotele, le opere da lui e da Egidio Colonna composte sul Reggimento de’ Principi, rlie solo per congettura si può attribuire agli Arabi questa scoperta , e conchiude, come io pui e ho conchiuso, che polo ancora mieli’invenzione esser propria degli Arabi stabiliti nella Puglia.