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SECONDO 297 non perderebbe questo argomento ogni sua forza? Io dunque non rigetto per falsa la tradizione di que’ di Amalfi; anzi dico ch’ella ha in suo favore qualche non improbabile congettura. Ma credo che troppo ancora siam lungi dal poterla abbracciare qual certa. XXXIV. Ma se non è abbastanza fondata l’opinione degli Amalfitani, quella delle tre nazioni che si arrogano un tal vanto, è molto più rovinosa. A’ Francesi sembra in lor favore assai forte l’argomento tratto dal giglio, di cui comunemente si suole ornare la bussola (Hist littér. ile la France t. 9, p. 99; Encyclop. art. Boussole). Ma dopo aver dimostrata non troppo valida la congettura tratta dallo stemma di que’ d’Amalfi, panni di poter con ragione affermar lo stesso di quella tratta dal giglio. Possono forse i Francesi mostrarci quando siasi cominciato ad aggiugnere alla bussola un tale ornamento? E se nol possono, come certamente niun finora lo ha potuto, come possono essi provare che esso abbia preso l’origine dal primo ritrovamento dell’ago calamitato? Non potè forse aver origine da qualche nuova forma di bussola da’ Francesi ideata, e ricevuta poscia dagli altri? I Tedeschi poi e gl’inglesi che per provare nata tra essi questa invenzione, ricorrono alle etimologie (V. Encyclop. et Montucla l. cit.), si appoggiano a una troppo fragile canna, perchè dobbiam trattenerci a combattere con essi. E perciò dal disputato finora non altro possiam raccogliere, se non che, quanto più pregevole e quanto più vantaggiosa è stata questa scoperta, tanto più è incerto a chi dobbiamo esserne debitori.