Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/298

SECONDO 2 ’J’I improbabile che il primo fosse autore di qualche operetta medica che va sotto il nome di Gherardo cremonese. Fra quelle del secondo, l’unica che abbiasi alle stampe, è la Teorica de’ Pianeti, libro che fu per lungo tempo avuto in conto poco men che di classico riguardo all’astronomia. In fatti Giovanni Regiomontano. ossia di Konigsbergh in Franconia, che nel secolo xv fu acerrimo impugnatore delle opinioni di Gherardo, contro cui scrisse un libro con questo ingiurioso titolo: Disputatio contra. Cremonensia in Planetarum Theoricas deliramenta; Giovanni stesso, io dico, afferma che la Teorica di Gherardo solevasi leggere e spiegare nelle università, e che da molti e grandi ingegni era approvata (praef. Disp. contra Crem. ec.). Delle altre opere di Gherardo che non son venute alla luce, e che probabilmente debbonsi attribuire al secondo , veggasi il sopraccitato Fabricio, e più ancora il Marchand, che benchè abbia confusi insieme i due Gherardi, e col troppo valersi de’ passi de’ moderni scrittori abbia anzi avviluppate che disciferate le cose , delle opere però date alla luce col nome di Gherardo ha parlato assai esattamente. Ma il nostro Gherardo troppo male abusava del suo sapere astronomico rivolgendolo alle superstizioni dell’astrologia giudiciaria. Conservasi nella Vaticana un codice mss., come hanno osservato i dottissimi autori della Storia dell’Università di Bologna (l. c.), dal quale ciò raccogliesi ad evidenza. Esso è intitolato: Judicia Magistri Gerardi de Sabloncta Creinoti ensis super multis questionibus naturalibus, ac annorum