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SECONDO 27I XVIII. Chi avrebbe creduto che un sì superstizioso astrologo, qual era Guido, dovesse finir la sua vita nell’Ordine de’ Minori, e divenire egli pure un di que’ tunicati che eran tanto nimici della sua astrologia? E nondimeno, se crediamo al Wa dingo (Ann. Minor, t. 5, p. 51) e agli altri scrittor francescani, e a molti altri ancora citati dal ch. Mazzucchelli, così fu veramente; e Guido in vecchiezza entrò tra’ Minori, e vi passò in umiltà e in penitenza i suoi ultimi anni. E in ciò egli ebbe o ad esemplare, come vogliono alcuni, o a compagno, come pensano altri, o a seguace, come altri scrivono, quello stesso Guido conte di Montefeltro, a cui avea predette tante vittorie. E che questi vestisse l’abito di S. Francesco, non può negarsi. Il Wadingo ha pubblicato il Breve (ib. p. 349) che Bonifacio VIII scrisse perciò al provincial della Marca l’anno 1296. Dante ne parla assai lungamente (Inferno c. 27); ma non ostante la conversione del conte, il severo poeta lo ripon nell’inferno per quella ragione che nel passo allegato si può vedere. Ma che il Bonatti ancora si facesse frate, Dante nol dice; ma solamente accennandone il nome lo pone nell’inferno insiem con Michele Scotto e con Asdente prima ciabattino in Parma, poscia astrologo: Quell’altro che ne’ fianchi è così poco, Michele Scotto fu , che veramente Delle magiche frodi seppe il giuoco. Vedi Guido Bonatti; vedi Asdente Che avere inteso al cuoio ed allo spago Ora vorrebbe , ma tardi si pente. ib) c. 20.