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l5o LIBRO fosse stata distesa a tutte le scuole, l’espresso comando che S. Tommaso ne ricevette di Urbano IV, basta ad assolverlo da ogni taccia. Non è da ommetter per ultimo che S. Tommaso non prese ad illustrare solamente Aristotele , ma avea ancor cominciato un comento su un’opera di Simplicio, e un altro sul Timeo di Platone, che si rammentano nella lettera scritta dalla università di Parigi al Capitolo generale dell’Ordine de’ Predicatori l’anno 1274, poichè ne ebbe intesa la morte, in cui chiede che queste opere, benchè imperfette, le sian mandate. Accennasi ivi ancora un’altra opera di S. Tommaso, la quale se fosse a noi pervenuta , ci mostrerebbe quanto ei fosse versato anche nelle matematiche; cioè un trattato da lui cominciato sopra gli Acquedotti e sopra le macchine per sollevare e condurre le acque. Ma benchè queste ed altre opere di S. Tommaso sian perite, quelle però, che ci sono rimaste, bastano a persuaderci che non andò lungi dal vero l’ingegnoso M. Fontenelle, quando, come sopra abbiam riferito, scrisse che in altri tempi S. Tommaso sarebbe stato un Cartesio. Vili. Al favore di cui Urbano IV onorava i filosofici studi, dobbiam ancor le opere di Campano novarese filosofo e matematico di questo secolo. Il Tritemio, seguito da alcuni, ne assegna con troppo grave errore l’età all’anno 1030 (De Script, eccl. c. 334). Il Vossio la fissa all’an 1200 (De natura Art. l. 3, c. 36, parag 25), e forse egli vivea fin d’allora; ma ei fioriva ed era filosofo e matematico rinomato a’ tempi di Urbano IV che fu eletto papa l’anno 12G1, come