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232 LIBRO non fu palliami di Gerusalemme (*). Così pure altri moltissimi dello stesso Ordine de’ Predicatori , ed altri ancor tra’ Minori potrei qui annoverare, che ci tramandarono libri di sonai-. glianli argomenti, e de’ quali favellasi nelle ’r Biblioteche di questi Ordini. Il Cardinal Pietro di Mora beneventano di patria, che da Innocenzo III fu onorato della sagra porpora, avea scritta un’ampia Raccolta di passaggi della sagra Scrittura opportuni alle prediche, della quale conservansi copie manoscritte in alcune biblioteche che si annoverano dall’Oudin (De Script eccl. t. 2, p. 1721), ed una ne ha fra le altre la real biblioteca di Torino (Cod. MSS. Bibl. reg. Taurin. t. 2, p. 52). In somigliante maniera potrei continuare tessendo una non breve serie di scrittori ecclesiastici di questi tempi. Ma il trattenerci, ricercando così le cose ancor più minute, non gioverebbe che a recar noia a chi legge, nè accrescerebbe di molto la favorevole idea che della italiana letteratura sacra di questo secolo abbiam data finora. XXXVII. La storia ecclesiastica, di cui qui ancora dobbiam parlare, non ebbe molti coltivatori. Abbiam le Cronache di alcuni monasteri, come quella del monastero di Fossa nuova pubblicata già dall’Ughelli (Ital. sacra t. io), e (*) Del B. Bartolomrneo da Breganze ha parlato assai lungamente il P. Angiolgabriello da Santa Maria, presso cui si potrà vedere raccolto quanto n’ è slato scritto da altri , aggiuntivi ancora alcuni inediti monumenti tratti dagli archivii di Vicenza (Bibl. degli Seri II. incent. t. a , par. 1 , p. 38, ec.). Ne ha ancora scritta, ina non ancor pubblicata una copiosa Vita il eh. P. maestro Tuminasu Riccardi domenicano.