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228 LIBRO de Lugduno; ed è stata data alla luce dal P. Gretsero. I PP. Alartene e Uni and avendo trovata in un codice ms. una Somma di F. Rainero contro de’ Catari e de’ Poveri di Lione, e avendola creduta diversa da quella pubblicata già dal Gretsero, l’han data alla luce come cosa per anco inedita (Thcs. novi ss. Ànce dot. t. 5, p. 1759). Ma essa non è veramente che una parte di quella che dal Gretsero fu pubblicata , e il codice onde essi 1’ hnn tratta, sembra quel desso di cui parlano i PP. Quetif e Echard (l. cit.). XXX11I. Una somigliante confutazione degli ■ stessi Eretici era già stata fatta da un altro prima infetto de’ lor medesimi errori. Fu questi un cotal Buonaccorso, il quale era già stato vescovo de’ Catari, e lor maestro in Milano, e che ritornato poscia sul buon sentiero confutò pubblicamente gli errori che prima avea insegnati e difesi, e scoprì le frodi e gl’inganni di cui quegli Eretici usavano. Questo opuscolo di Buonaccorso è stato dato alla luce dal P. d’Achery (Spicil. t. 1. p. 208, ed. 1723), ed è intitolata: Manifestatio haereseos Catharorum Bonaccursi quondam magistri illorum Mediolanum, nunc autem catholici. Nel proemio egli accenna ciò che sopra abbiam detto, cioè ch’egli era stato vescovo di quegli Eretici: Quemdam episcopum doctorem Bonaccorsum nomine misericorditer gratia S. Spiritus illuminavit. L’Argelati, credendo ch’ei fosse fatto vescovo dopo la sua conversione, si è molto affaticato in ritrovarne la sede, e finalmente lo ha posto nell’antica città di Emonia, ossia di Città Nuova