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SECONDO 2 1J) segnalate testimonianze di onore e di stima, e che fu da essi impiegato in ambasciate e in affari di gran momento. Io voglio credere che f autore di questa Vita non abbia asserite tai cose senza probabile fondamento; ma sarebbe stato opportuno che se ne fosser recate le pruove. Certo nulla di tali cose, se se ne traggan gli studi da lui fatti in Parigi, si trova negli elogi del Trionfo, che alla stessa Vita si veggon soggiunti, tratti dalle Opere di F. Jacopo Filippo da Bergamo, dello Schedel, del Tritemio, del Volaterrano e di altri; e dell’esser egli intervenuto al Concilio di Lione non v’ ha tra gli storici di que’ tempi, nè tra gli antichi scrittori agostiniani, chi faccia motto. E inoltre alcune delle cose che abbiam vedute narrarsi, non possono sostenersi. Il primo tra’ Carraresi che fosse signor di Padova, fu Jacopo, a cui ne fu data la signoria solo l’an 1317 (Murat. Ann. d’Ital. ad h. an.). Francesco non ne ebbe il dominio che l’anno 1350 (id. ad h. an.). Come dicesi dunque che dopo il Concilio di Lione del 1274 il Trionfo fu da Francesco Carrara chiamato a Padova? E come dicesi ancora che dopo più anni Carlo II, re di Napoli, il volle alla sua corte, mentre questi era morto fin dall’anno 1309), prima cioè che Jacopo non che Francesco di Carrara fosse signor di Padova? Il Fabricio aggiugne (Bibl. med et inf. Latin, t. 1, p. 152) ch’ei fu ancora arcivescovo di Nazaret. Ma egli ha confuso Agostino Trionfo con Agostino da Roma. Se però è incerto ciò che appartiene alla vita di questo dotto teologo, le opere da lui composte ci sono pruova