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SECONDO Hjq grcco-ital. c. 6) han provato non abbastanza certo ciò che dicesi comunemente che S. Tommaso non sapesse la lingua greca. Ma io permetterò volentieri che si riconoscano in S. Tommaso tutti i sopraccennati difetti, purchè insieme non gli si contendan quei pregi di cui egli ci si descrive fornito. XIX. Non vuolsi disgiungere da S. Tommaso un altro chiarissimo professore dell’Università di Parigi, che ivi fiorì al medesimo tempo, che l’anno stesso con lui fu ornato della teologica laurea, e che l’anno stesso finì di vivere, cioè S. Bonaventura, singolar ornamento della religion de’ Minori. Di lui ancora io parlerò brevemente, perciocchè, oltre ciò che ne ha il Wadingo negli Annali del suo Ordine, coll’usata sua accuratezza ne ha trattato il P. Giambatista Sollier della Compagnia di Gesù, uno de’ continuatori del Bollando (Acta SS.jul. t. 3, ad d. 14)» c una nuova Vita assai diligentemente composta, e in ogni sua parte provata colle testimonianze di antichi autori ce ne ha data f anonimo recente editore delle Opere di questo santo (t. 1 Op. S. Bonav. cd. Ven. i j51). A me perciò basterà qui ancora l’accennarne in breve le principali notizie, rimettendo a’ suddetti scrittori chi voglia averle più esatte. S. Bonaventura, nato l’anno 1221 in Bagnarea da Giovanni Fidanza e da Ritella di lui moglie, fu ancor fanciullo risanato da mortal malattia ’ per intercessione di S. Francesco che pochi anni innanzi era morto. L’anno 1243 entrò nell’Ordine de’ Minori, e tosto 1: anno seguente mandato a Parigi, vi attese agli studi