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188 LIBRO dui P. Serry in difesa del monacato di S. Tommaso, l’altra in risposta ad essa dal P. de Rubeis amendue dello stesso Ordine de’ Predicatori. Guglielmo di Tocco, antico scrittore della Vita del santo, di ciò non fa motto; ma dice bensì che l’abate di Monte Casino veggendo il vivace ingegno di cui era fornito Tommaso, persuase al co. Landolfo che il mandasse agli studi in Napoli, e che essendosi ciò eseguito, Tommaso vi ebbe a maestri nella gramatica e nella dialettica un cotal Martino, nella fisica que’ Pietro ibernese medesimo che abbiam veduto chiamato a Napoli da Federigo II per tenervi scuola di leggi, e che forse avea cambiato il Codice di Giustiniano colla fisica di Aristotele. Ne’ quali studi fece Tommaso sì felici progressi , che lasciossi di lunga mano addietro tutti i suoi condiscepoli. Entrato 1’anno 1 -¿fò nell’Ordine de’ Predicatori, ebbe a soffrire dalla sua famiglia medesima un’ostinata persecuzione e una lunga prigionia di un anno in circa, con cui si sforzarono di ricondurlo dal chiostro al mondo. Liberatone finalmente l’anno 1244 fu condotto a Parigi, e quindi tosto a Colonia a studiarvi la teologia sotto il celebre Alberto Magno; il quale chiamato poscia l’anno 1245 a legger la teologia nel convento del suo Ordine in Parigi, seco condusse Tommaso’ che in quella città compì in quattro anni il suo corso. Tornato indi a Colonia, cominciò a tenere scuola tra’ suoi di filosofia, di teologia e di sacra Scrittura; e dopo essersi ivi trattenuto quattro o cinque anni, passò a tenerla in Parigi. Bollivano allora le celebri controversie Ira