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l58 LIBRO battersi da altri. Io debbo qui avvertire che la Carta geografica dal Ramusio attribuita a Marco Polo è opera non già di Marco, ma di un monaco camaldolese del monastero medesimo, detto Mauro, come prova in una sua dissertazione il ch. P. D. Abondio Collina dello stesso Ordine (Comm. Acad. Bonon. t 2, pars 3, p■ 378), e di cui noi pure diremo altrove. XIV. Assai men celebre nelle Storie è un altro viaggiator italiano di questo secolo, perchè la Relazion da lui scritta non è mai stata data alle stampe. Fu questi Ricoldo detto da Montecroce dell’Ordine de’ Predicatori, e fiorentino di patria, il quale avendo viaggiato gran parte dell’Asia per condurre alla religion cristiana i Saraci ni, scrisse la descrizion de’ paesi da lui veduti , de’ lor costumi e delle sette da essi seguite, e morì poscia in Firenze nel convento di Santa Maria Novella l’anno 1309). I PP. Quetif ed Echard dicono (Script. Ord. Praed. t. 1, p. 504) di non aver veduto alcun codice di tal descrizione in lingua latina, in cui la scrisse Ricoldo, ma solo una traduzione manoscritta in francese dell’anno 1351 , di cui dan qualche saggio. Un codice nell’original lingua latina se ne conserva nella biblioteca del capitolo di Magonza, da cui il Gudeno (Sylloge Monum. p. 383) ne ha pubblicata la prefazione e il principio. Questo sembra anzi prometterci una descrizione ascetica che erudita. Nondimeno è a credere che vi siano sparse per entro quelle notizie ancora che possono giovare alla storia; e così in fatti si afferma nella prefazione premessa alla traduzione francese.