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PRIMO 14 I accompagnamento postisi in cammino, giunsero finalmente a Costantinopoli, e quindi a Venezia l’anno 1295. Vili. Questa è in breve la descrizione de’ suoi viaggi e delle sue vicende, che Marco Polo ci ha lasciata ne’ primi dieci capi del primo suo libro. Io ho voluto prendermi la nojosa briga di confrontare le cose ch’ei narra, e che qui si sono accennate, colla storia de’ paesi medesimi de’ quali egli ragiona, valendomi singolarmente della Storia Universale degli eruditi Inglesi che hanno esaminati con singolar diligenza i più antichi e i più autorevoli scrittori. Nè io perciò verrò qui sfoggiando in una stucchevole erudizione della storia de’ Tartari, de’ Mogoli, de’ Persiani, e di altri barbari popoli, che annojerebbe troppo i lettori. Solo perchè si vegga che Marco è uno storico esatto e fedele, osserverò brevemente che la più parte de’ fatti ch’egli ci narra, si trovano ancor narrati nella Storia suddetta, in cui pure non si fa alcun uso di questo scrittore, ma solo degli storici orientali, e di que’ che gli hanno attentamente esaminati. Ivi veggiam la guerra di Barka signor del paese che dicesi la gran Bucharia, di cui è capitale Bogar che debb’esser la Bolgara di Marco Polo, contro di Abaka signor dell’Iran (Hist. Univers. t. 22, p. 638; t 20, p 570), il quale avea un fratello detto Alaò-ddin, donde probabilmente è venuto f Aliati del Polo; guerra che finì colla sconfitta di Barka; il quale poco appresso morì l’anno 1265, il che combina ottimamente coll’epoca del viaggio de’ due fratelli veneziani. Kublay, detto