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120 LIBRO con grande esattezza formato il Catalogo de’ Bibliotecarii della sede apostolica, non ne hanno in questo spazio di tempo rinvenuto pur uno. Nelle altre chiese cattedrali che, secondo l’antica lodevole istituzione da noi rammentata più volte, dovean avere la loro biblioteca, singolarmente di libri sacri, è probabile che almen qualche vestigio ne rimanesse: benchè moltissimi dovettero essere i libri che all’occasione delle continue guerre e delle fierissime dissensioni da cui fu travagliata l’Italia, interamente perirono. “ Di una biblioteca in Perugia, ma ricca solo di libri legum tam divine quam humane , mi assicura trovarsi memoria ne’ monumenti di quella città all’anno 1208 l’altre volte lodato sig. Annibale Mariotti ». Tra’ privati poi appena era possibile che si trovasse chi avesse ricchezze sufficienti a formare una copiosa bi-* blioteca. 11 P. Sarti chiama assai bene provve« ditta (ib. p. 186) la biblioteca di Cervotto Accorso, ch’egli probabilmente avea avuta in dono dal celebre giureconsulto Accorso suo padre. Ma tutta questa biblioteca, di cui egli stesso ha pubblicato il Catalogo, riducesi finalmente a venti volumi tutti di scrittori legali. Egli ha pur pubblicato il Catalogo* della biblioteca che da Buonagiunta figliuol di Popone e dottore in legge canonica Fu donata a’ monaci cistercensi nella diocesi di Volterra l’anno 1 262 (ib. pars 2), ed essa ancora consiste ne’ Corpi del Diritto civile e canonico, e in alcuni pochi chiosatori e comentatori. Più copiosa è probabile che fosse quella dell’itnperador Federigo II, di cui egli fa cenno in una sua lettera: Libronim vo lumina,