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Ilo LIBRO gli archivi di questa città, e se ne traggano le opportune notizie, monumenti ancor più pregevoli si scopriranno intorno all’antica Università modenese, e si vedrà che fin da’ più antichi tempi ella cominciò a godere di quella fama a cui in quest’anno medesimo 1773, in cui scrivo tai cose, l’ha richiamata con sì felice successo la provvida mente e la splendida munificenza del gloriosissimo nostro sovrano Francesco III. XXVII. La città di Reggio ancora avea fino da questi tempi pubbliche scuole; benchè le notizie che ce ne sono rimaste, non ci spieghino precisamente quali esse fossero. Un monumento dell’anno 1188 tratto dall’archivio di quella città è stato dato alla luce dal conte Niccola Taccoli diligente e faticoso raccoglitore di antiche Memorie ad essa spettanti (Mem, stor. di Reggio, t. 3, p. 227). Jacopo di Mandra si obbliga a quella comunità a recarsi colà insieme co’ suoi scolari per tenervi scuola, cominciando dalla prossima festa di S. Michele fino ad un anno intero, e promette che non andrà a tenere scuola altrove senza farne parola col podestà e co’ consoli: quia a S. Michaele proximo usque ad unum annum veniet Rhegium cum Scholaribus causa scholam tenendi, et tenebit; nec in aliquam terram erit pro schola tenenda nisi fecerit parabola Potestatis vel Consulum. Chi fosse questo Jacopo, ove, e quale scuola tenesse prima di venire a Reggio, quale scienza insegnasse in questa città, e se oltre il pattuito anno più oltre ancora vi si trattenesse, di tutto ciò siamo all’oscuro; e