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PRIMO <)3 Niccolò IV i Padovani, questi permise ancora il riaprimento delle pubbliche scuole. I nomi de’ professori che in esse insegnarono, si posson vedere registrati dal medesimo autore. Noi parleremo a suo luogo di quelli che in ciascheduna scienza furon più illustri. Or ci convien passare a (quella di Napoli, che fu l’altra università eretta, per così dire, a gareggiar con Bologna. XV. Per qual maniera ella fosse aperta da Federigo II, e quanto egli si adoperasse perchè da ogni parte d’Italia vi accorressero scolari. già i’ abhiam veduto in questo capo medesimo. La rovina dell’Università di Bologna, ch’egli con ciò meditava, non ebbe effetto. Se ciò non ostante egli avesse il piacere di veder fino da’ suoi principii quella di Napoli popolosa e fiorente, non abbiam monumento che cel dimostri. Ma egli è certo che se i principii di questa nuova università furon felici, ella rimase presto a cagion delle guerre desolata e deserta; e l’anno 1234 essa era del tutto disciolta; e fu d’uopo perciò che Federigo II nuovi ordini pubblicasse per ricondurla a stato migliore. Ne abbiamo la testimonianza presso Riccardo da S. Germano scrittore contemporaneo, il quale a quest’anno (che per errore di stampa dicesi 1233, ma deesi leggere 1234, come dal contesto raccogliesi) così dice (Script. rer. ital. vol. 7, p. 1035): Studium quod Neapoli per Imperatorem statutum fuerat, quod extitit turbatione inter Ecclesiam et Imperium secuta penitus dissolutum, per imperatorem Neapoli reformatur. Qual fosse il successo di