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80 LIBRO ricchezze, superava ornai tulle le altre città di (/tudla provincia. IX. Mentre in tal modo fioriva felicemente e rendeasi vieppiù famosa l’Università di Bologna, le altre due, cioè quelle di Padova e di Napoli, erette quasi per contenderle il primo vanto, faceano esse pure lieti progressi, benchè fossero assai lungi dall’avere quel nome di cui godeva la prima. Quai fossero i principii di quella di Padova, si è da noi veduto poc’anzi. Scarse son le notizie che di que’ tempi ci son rimaste. Veggiam nondimeno in alcuni monumenti dell’anno 1226, che si accennano dal Facciolati (De Gymn. patav. Syntagm. p. 3), nominarsi maestro Rufino decretista, e maestro Jacopo decretalista. Chi fosse Jacopo, nol possiamo congetturare, per la moltitudine di quelli che troviamo appellati con questo nome. Rufino, s’io non m’inganno, era quel desso stato già professor del diritto canonico in Bologna, e mandato dall’Università al pontefice Onorio III per sollecitarlo ad annullare i decreti, de’ quali abbiam parlato in addietro, contrarii alla libertà degli scolari (Sart. t. 1, pars 1, p. 288). Egli è probabile in fatti che Rufino, veggendo le difficoltà che in questo affar s’incontravano , mosso da dispetto e da sdegno si unisse agli altri professori che da Bologna eransi trasportati a Padova, e che ivi aprisse scuola. Il Facciolati cita alcuni scrittori (l. cit.), de’ quali però niuno è più antico del secolo xv, che affermano che Federigo II l’anno 1241, sdegnato di nuovo contro de’ Bolognesi, tolse loro le scuole, e ne fe’ dono ai Padovani. Ma egli stesso