Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/95

34 LIBRO interprete della sacra Scrittura. Mi adoperai pertanto presso il pontefice Agapito (che fu innalzato al pontificato l’anno 535, ma il tenne meno di un anno) perchè a comuni spese si stabilissero in Roma professori di scienze sacre. Ma questa sì vantaggioso disegno rimase allora per la calamità de’ tempi senza effetto alcuno; e solo molti anni dopo fu da’ seguenti pontefici , come a suo luogo vedremo, felicemente eseguito. Ù. Ma dappoichè egli, abbandonato il mondo , ritirossi nel monastero, allora il pensier degli studj alla nuova sua profession convenienti occupollo interamente. Il luogo da lui preso pel suo ritiro fu presso Squillaci sua patria , come evidentemente mostra il P. Garet nell’altre volte citata Vita di Cassiodoro, contro il parer di quelli che pensano ch’egli si ritirasse presso Ravenna. Ivi in un luogo cui gli orti ameni e le limpide acque scorrenti e il vicin mare rendeva amenissimo , come egli stesso descrive (de Instit. div. lit. c. 29), e a cui dalle copiose peschiere che vi erano, diè il nome latino di Vivariense, fabbricò a sue proprie spese un monastero, e innoltre sulle pendici del monte, detto Castello, un eremo per coloro che vi volesser vivere da anacoreti. Che lo stesso Cassiodoro vi abbracciasse la vita monastica, non può negarsi. Egli stesso, oltre l’accennare più volte, espressamente nomina il tempo della sua conversione, col qual nome soleasi ne’ più antichi tempi chiamare la professione monastica (V. Mabillon. Ann. Ord. S. Bened. vol. 1 ad an. 528, n. VIII Du Cange