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PRIMO I () tutta l’Italia c dello scienze, lo non rammenterò qui la saggia condotta da lui tenuta ne’ principj del regno di Atalarico per prevenire qualunque movimento nemico della corte di Costantinopoli; il correre che egli fece le spiaggie tutte del mare perchè fossero ben guardate; l’accordar grazie a’ popoli per tenerli cheti e contenti; il mantenere a sue proprie spese le truppe per non aggravare nè il regio erario nè i sudditi; ed altre sì fatte imprese che son rammentate in una lettera di Atalarico (l. 9 Var. ep. 25), ma che non appartengono al mio argomento. Io debbo solo osservare ciò che a vantaggio de’ buoni studj egli ottenne dal re e dalla reggente. Questa ben diede a vedere in qual conto avesse le lettere, perciocchè pose al fianco del giovane Atalarico uomini dotti che lo istruissero nelle scienze. Ma i Goti, uomini allevati tra le barbarie e che altro studio non avevano in pregio che quel dell’armi, mal volentieri sofferivano un re erudito. Perciò alcuni dei principali tra loro dissero arditamente ad Amalasunta, che essi non si curavano d’avere un re dotto, ma sì di averlo guerriero; e queste due cose potersi difficilmente insieme congiungere. Amalasunta avea troppo a temere della ferocia de’ suoi per potergli offendere con un rifiuto (Procop. (de Bello goth. l. 1, c. 1). Si arrese ella dunque alle loro istanze. Atalarico fu allevato alla gotica, e Amalasunta fu la prima a portarne la pena. Ma perchè ella frattanto reggeva il regno, continuò a mostrarsi favorevole a’ coltivatori delle scienze. Quindi per cancellare in f ira boschi , Voi. IH. 2