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unno di Matteo Griffoni (Script. rer. ital. vol. 18, p. 105), o, secondo quella di F. Bartolommeo della Pugliola, l’anno 1 119 (ih. p. 241); il qual autore ne reca le misure, dicendo che ella è alta 316 piedi alla misura di Bologna, ovvero passa 94 braccia alla stessa misura. Egli aggiugne ancora che T anno 1120 fu compita in Bologna la torre de’ Ramponi, che e nel mercato di mezzo, e in quel tempo furono similmente compite alcune altre torri nella città di Bologna. Quella del duomo di Pisa fu cominciata l’anno 1174- Gli architetti ne furono Buonanno pisano e Guglielmo tedesco (Dal Borgo Orig. dell’Univ. di Pisa p. 57). Ella è famosa non solo per le 207 colonne di cui è ornata, ma più ancora pel pendere ch’ella fa, sei braccia e mezzo, secondo il Vasari (l. cit. p. 247); la quale inclinazione, come narra il medesimo autore, seguì prima che gli architetti fossero al mezzo di quella fabbrica (49). Nella Cronaca antica di questa città, pubblicata dal Muratori (Script. rer. ital. vol. 15, p. 976), non solo si fa menzione di questa torre, ma di più altre antiche ancora da’ Pisani innalzate verso questo medesimo tempo. Nel 1157 fu fatta la torre della Melora. Nel 1158 furono fondate le torri di Porto Pisano. Nel 1165 fu fatta la seconda torre di Porto Pisano. La torre della catledral (*) Fra gli architetti che in Italia fiorirono nel secolo XII , deesi annoverare ancor (quel Macilo che è mentovato come direttore della fabbrica del duomo di Padova nella seguente iscrizione, riferita dal P. Salomoni (Inscript. Patav. p. 1): Anno Domini MCXX1 V. Ind. II. Arte Magistrali Macili me struxit ab imo Clerus: terrac primo motus subvertit ab imo.