Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/730

QUARTO G69 Nell1 altre provincie ancora ella non fn trascurata. Il march. Maffei fa menzione di una pittura fatta l’anno 1123 nel chiostro di S. Zenone in Verona (Ver. illustr. par. 3, c. 6), e di un’altra del Salvatore nella chiesa del Crocifisso, ch’ei crede dello stesso secolo XII, e di altre ancora che sembran fatte a questa medesima età. Un Luca per la sua pietà soprannomato il Santo dipinse nell’ xi secolo un’immagine della Beata A ergine, che conservasi nella chiesa di Santa Maria dell’Impruneta nella’ diocesi di Firenze, come raccogliesi da un’antica Relazione pubblicata dal celebre dottor Lami, e illustrata con due dissertazioni dal ch. sig. Domenico Maria Manni (Del vero pittore Luca Santo, Fir. 1764; Dell’errore che persiste nell attribuirsi le pitture al santo Evangelista, ivi, 1766). Questi due scrittori hanno congetturato che da ciò provenuta sia l’opinione che l’Evangelista s Luca facesse qualche ritratto in tela di Maria Vergine; ed essi perciò affermano che le immagini che credonsi opera di S. Luca, debbonsi creder lavoro di Luca pittor fiorentino nell’ xi secolo. Io non debbo qui entrare nella sì dibattuta quistione, se il santo Evangelista fosse pittore , e se conservinsi immagini della Vergine da lui dipinte. Solo io rifletto che l’opinion favorevole a tali immagini è assai più antica dal secolo xi; perciocchè, a lasciarne più altre pruove che si potrebbon recare, delle pitture di S. Luca fa espressa menzione Michele monaco greco nella Vita di S. Teodoro Studita, di cui era stato discepolo (V. Sirmond. Op. vol. 5, p. 34, ed. Ven.), e negli scritti pubblicati