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QUARTO 6^7 delle Leggi romane (Jo. Sarisb. l. c.). Ciò dovette accadere innanzi all’ottobre dell’anno 1154, nel qual tempo Stefano finì di vivere. Che avvenisse poi di Vacario, non ne troviamo memoria presso gli antichi autori. Il P. Sarti crede probabile, benchè non ve n’abbia sicura pruova, che ei fosse alunno delle scuole bolognesi , e perciò ha di lui ancor ragionato colla consueta sua esattezza (l. c.); e ciò ch’ei ne dice ampiamente, potrà supplire a ciò eli’ io per amore di brevità ho in pochi tratti accennato. XXXII. La Francia ancora accolse con grandi onori un Italiano, che colà recatosi aprì in Montpellier una pubblica scuola di giurisprudenza. Questi è Piacentino già da noi accennato poc’anzi, del quale, benchè morisse solo nell’anno 1192 , mi è sembrato opportuno il ragionare a questa epoca, perchè a questa probabilmente seguì il suo primo passaggio in Francia. Sembra eli’ egli traesse il nome dalla sua patria; certo non vi è alcuna ragione di crederlo oltramontano , come dimostra il P. Sarti (t. 1, pars 1, p. 67, ec.). Non ci fa d’uopo di ricercare altronde che dalle stesse sue opere le notizie della sua vita. Egli ci parla, e non troppo modestamente, di se medesimo: perciocchè racconta (proem. Summae in tres poster. I. Coil.) eli’ egli per acquistarsi una perpetua fama avea creduto opportuno il far dimenticare i Compendj delle Leggi fatti già da Ruggeri, e che perciò erasi accinto a farne un nuovo, cominciando dal Codice; che poscia essendo in Montpellier avea scritta f introduzione allo studio delle Leggi e la Somma delle Istituzioni