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644 LIBRO scuola di leggi. Ma al monaco potea bastare che vi fosse un suo monastero in cui vivere e che vi fossero , come vi erano certamente. dotti giureconsulti, coll’indirizzo de’ quali potesse coltivare questo studio. XXX. Se in Milano fossero a questi tempi pubbliche scuole di diritto civile , non parmi che si possa ben accertare. L’eruditissimo e diligentissimo conte. Giulini avendo osservato che in una carta milanese dell’anno 1095 si nomina Otto Notarius Sacri Palatii ac Legis Lector (Mem. di Mil. t. 4) p- 330), ne ha inferito che questi fosse veramente professor di leggi in quella città. E può essere che così fosse; poichè io non ho sicuri argomenti a negarlo. Ma come veggiamo da una parte che la voce lector viene anche adoperata talvolta a significar cancelliere e notajo (Du Cange Gloss. ad voc. Lector), e dall’altra in questi tempi e per tutto il secolo xii, anzi nel seguente ancora non troviam alcun altro professore di giurisprudenza in Milano , non mi sembra che una tal opinione sia abbastanza fondata. Certo è nondimeno che molti celebri giureconsulti vi erano in questo secolo, di cui parliamo , e di molti potrei qui fare menzione, se non temessi di allungarmi oltre il dovere. I loro nomi si posson vedere nel Catalogo cronologico degli Scrittori milanesi premesso dall’Argelati alla Biblioteca di essi, e nelle Memorie del sopraccitato conte. Giulini. Io parlerò brevemente di un solo, cioè di Oberto dall’Orto. Non vi ha quasi carta di questi tempi in cui si trovin nominati giureconsulti, c in cui 11011 veggasi il nome di Oberto.