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QUARTO ’ G43 qui, che verso il fine del secolo xi, benché alcuni giureconsulti fossero in molte città d’Italia , nè scuola però alcuna di giurisprudenza, se non al più in Ravenna, e qualche principio di essa in Bologna , nè v’era questo affollato concorso di forestieri a cotali scuole. Quindi io non seguirò il parere del P. Grandi che differisce la detta lettera al secolo XIII, ma mi atterrò all’opinione, per così dire, di mezzo, che essa fosse scritta verso il 1130. A que’ tempi in fatti dovea esser frequente il concorso de’ forestieri e de’ monaci agli studj legali non meno che a’ medici, poichè il concorso di questi diede occasione al decreto del Concilio lateranense dell’anno n3g, giada noi mentovato nel trattare della medicina. Prava autem consuetudo , dicesi in esso (can. 9), prout accepimus, et iletesfabilis inolcvit, quoniam monachi et regulares canonici post susceptum habitum et professionem factam, spreta beatorum magistrorum Benedicti et Angus tini regala, leges temporales et medicinam gratia lucri temporali s addiscunt. Avaritiae namque flammis accensi se patronos causarum faciunt, et cum psalmodiae et hymnis vacare debeant, gloriosae vocis confisi munimine, allegationum suarum varietate justum et injustum, fas nefasque confundunt. Ecco qual era a questi tempi il fervore de’ monaci e de’ canonici regolari, non a coltivar solamente, ma ad esercitare ancora la giurisprudenza; ed ecco perciò probabilmente il tempo in cui la mentovata lettera fu scritta dal Monaco marsigliese. Egli è vero che non troviamo che in Pisa fosse fin da que’ tempi