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QUARTO 63I ,iitico scrittore clic cc ne assicuri (ib. p. 41). Scrisse egli ancora alcune chiare e brevi Chiose sopra le Leggi. XXIII. più scarse notizie abbiamo degli altri due giureconsulti, cioè di Ugo soprannomato di Porta Ravegnana, perchè vicin di essa abitava , e di Jacopo a cui vedesi dato il medesimo soprannome. Ugo era figlio di Alberigo Lombardo (ib. p. 44? nota f.), Jacopo di Ildebrando (ib. p. 45). Di essi trovasi menzione frequente e nelle carte antiche e presso gli antichi giureconsulti. Ma di ciò che alla lor vita appartiene, non ci è rimasta alcuna distinta notizia. Ugo morì l’anno 1168, se vogliam credere all’iscrizion sepolcrale a lui posta nel chiostro de’ canonici di S. Vittore in Bologna, ove ancora si vede, e eli’ è riferita dal P. Sarti (ib.), il quale però a ragione sospetta eli’ essa sia di tempo assai posteriore. Jacopo credesi da alcuni che fosse il successor immediato nella scuola d’Irnerio, il qual pretendesi che a tutti lo preferisse con quelle parole già da noi addotte: Jacobus id quod ego. In alcune carte egli ha il glorioso titolo di legislatore (ib. p. 47, nota a). Ei finì di vivere l’anno 1178. Io lascio parecchie altre più minute notizie intorno a questi quattro famosi giureconsulti, che si posson veder raccolte dal diligentissimo P. Sarti, il quale ancora ha rilevati e confutati con singolare esattezza gli errori commessi dal Panciroli, dall’Alidosi, dall’Orlandi, e da molti altri scrittori che han trattato del medesimo argomento. Così le altre parti della letteratura italiana avessero avuti scrittori per somigliante maniera eruditi