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QUARTO G:<5 H^Jesimo di Ratlevico un più certo argomento. perciocchè ei segue dicendo che avendo Federigo osservato che moltissimi tra gl’Italiani portavano fra le mani una croce, il che era indicio di lite che aveano con alcuno, egli esclamò che era cosa ben degna di maraviglia che gloriandosi singolarmente gli Italiani pila scienza legale, pur tanti vi fossero trasgressor delle leggi. Or Federigo in mezzo a tanti giureconsulti volendo stabilir fermamente i diritti imperiali, chiese a’ quattro Bolognesi in particolare che gli prescrivessero quali essi fossero precisamente. Ma essi che al sapere congiungevano l’accorgimento, ricusarono di decider soli sì difficil quistione; e perciò Federigo scelse due giudici di ciascheduna città, acciocchè insieme co’ dottori la esaminassero. La risposta fu qual bramavala Federigo; cioè che tutte le regalie ossia i ducati, i marchesati, le contee e i consolati, il diritto della moneta, i dazj, le gabelle, i pedagj, i porti, la pescagione, ed altre somiglianti cose eran tutte di diritto imperiale (Radev. ib. Otto Morena Hist. Land. p. 1017, Script. Rer. ital, vol. 6). Della qual sentenza, come pronunciata per vile adulazione, furon poscia incolpati e ripresi singolarmente i bolognesi giureconsulti (Placent. Summa in l. 10, c. de annonis). XX. Ma se questi in ciò secondarono l’autorità e il potere di Federigo, seppero ancora prevalersi opportunamente di quella grazia in cui perciò erano presso lui salili. Perciocché - ottennero in favore de’ professori e degli scolari la celebre legge inserita poscia nel Codice TiuAiioscui, Voi. III. 4°