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QUARTO 5gr cominciasse a rifiorir in Italia lo studio delle leggi- 2.0 Quai leggi fossero quelle sulle quali faceasi studio. 3." Dove e per cui opera singolarmente questo studio si rinnovasse. E per cominciar dalla prima, comunque fosser rozzi gli uomini, e barbari i costumi di questi tempi, non deesi creder però, che le leggi fosser mai per tal modo dimenticate, che non vi fosse alcuno che le coltivasse. Ogni secolo e ogni governo ebbe le sue leggi, ed ebbe i suoi magistrati che vegliavano perchè fossero osservate. In ogni secolo furon liti e contese, in ogni secolo si commiser delitti, e fu sempre d’uopo per ciò d1 uomini esperti nel giudicare, che decidessero chi avesse, o non avesse diritto ad una cosa, chi fosse reo e chi innocente, e qual fosse la pena a un cotal delitto proporzionata. Quando dunque leggiamo in alcuni storici che la giurisprudenza si giacque interamente negletta, non dobbiam prendere in troppo rigoroso senso le loro espressioni; ma dobbiam solo intendere che pochi a paragon del bisogno n* erano i coltivatori, scarso il numero de’ codici delle leggi, leggiero e superficiale lo studio che faceasene comunemente. Tale in fatti fu lo stato della giurisprudenza in tutto quello spazio di tempo di cui in questo tomo abbiam ragionato finora. In esso non ci è avvenuto di trovar menzione nè di alcun uomo che dicasi profondamente versato in tale studio, nè di alcuna città in cui si dica che questo studio fiorisse felicemente. HI. Al cominciare dell’ xi secolo cominciamo a scoprirne qualche vestigio. Il celebre Lanfranco ,