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QUAUTO 591 Biblioteche mediche gli danno il nome di Giovanni, e ne fissano assai più tardi l’età} ma maggior fede si dee a un contemporaneo scrittore, qual fu Egidio, se pure non vogliam dire che/due Platearii siano stati in diversi tempi e con nome diverso. Di un cotal Saladino di Ascoli medico del principe di Taranto verso l’anno 1163 rammenta il Fabricio (ib. t. 6, p. 1 \i) un Compendio delle Cose aromatiche j e ne accenna due edizioni in Venezia nel secolo xvi. Alcuni tra gli antichi medici di Salerno ripongono anche Erote, di cui abbiamo un trattato su’ Mali delle Donne, e un cotal Garione Ponto , o Garioponto, come altri leggono, di cui ancor ci rimangono otto libri sulle Malattie. Ma assai dubbiose ed oscure son le notizie intorno a tutti questi scrittori di medicina j e i moderni non s’accordano insieme nel fissarne la patria e l’età. Io penso però, che non sia pregio dell’opera il disputarne più lungamente, poichè e troppo malgevol sarebbe in tanta oscurità rinvenire il vero, e ancor quando dopo lungo studio ci venisse fatto di discoprirlo, non sarebbe, cred’io, il frutto proporzionato alla fatica. X. Anche tra’ monaci fu lo studio della medicina in questi tempi assai coltivato. Già abbiam veduto ne’ secoli addietro che alcuni tra’ Casinesi aveano e raccolti codici e scritti libri su tale argomento. Ma dappoichè visse tra lor Costantino, di cui abbiam parlato poc’anzi, questo studio dovette probabilmente aver tra loro assai maggior numero di seguaci. Due soli però rammentansi da Pietro Diacono, che illustraron quest’arte co’ loro scritti , Attone x. Molti tra i monaci colli-« varono questo studio.