Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/65

II. Prinripii di Cassateloro: diversi* opinioni degli scrittori. 4 LIBRO barbaro e ariano, fu nondimeno principe giusto e clemente anche per riguardo a’ Cattolici. Anzi il celebre S. Epifanio vescovo di Pavia da lui ottemie l1 esenzione da ogni imposta per 5 anni, affinchè si potesse rifabbricare la sua cattedrale e le mura insieme e le case incendiate dallo^ stesso Odoacre e distrutte, quando vi fece prigione Oreste (Ennodius in Vita S. Epiph.). E noi non troviamo alcun vescovo cattolico da lui molestato, nè lamento alcuno che di lui si facesse, come d7 uom barbaro e crudele. II. A’ tempi di Odoacre noi veggiamo la prima volta comparir sulla scena il nome di Cassi doro, da lui onorato di ragguardevoli cariche; e appena vi ha tra gli antichi e tra’ moderni scrittori chi non creda lui essere quel Cassiodoro medesimo che fu poscia sì celebre sotto i re goti, e di cui abbiamo più opere, e i cui nomi erano Magno Aurelio Cassiodoro Senatore 3). Il P. Sirmondo fu il primo, ch’io sappia, ad accennar brevemente (in not. ad. l. 3, ep. i Ennod.) che due Cassiodori doveano ammettersi, padre e figlio, e divider tra loro le diverse cose che di un solo si narrano comunemente. Ma ciò non ostante tutti gli scrittori che gli venner dopo, seguirono a non far menzione che di un sol Cassiodoro. L1 opinione del (*) Dopo la pubblicazione di questo tomo ho veduta la Vita di Cassiodoro scritta dal dotto Sainte Marthe, e stampata in Parigi nel 1695. Essa spiega i meriti di Cassiodoro verso lo Stato e verso le scienze; ma riguardo alla divisione de’ Cassiodori, su cui mi sono qui steso alquanto, ei segue le opinioni del P. Garet, senza però indicarcene più forti pruove.