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58o LIBRO le scienze, andossene in Babilonia, ed ivi con lungo studio apprese diligentemente la gramatica , la dialettica , la fisica , la geometria , l’aritmetica , la matematica , l’astronomia, la negromanzia e la musica de’ Caldei, degli Arabi, de’ Persiani e de’ Saracini. Quindi passò all’India , e nelle scienze ancor di quei popoli volle essere ammaestrato. Di là recossi in Egitto , e nelle arti che ivi fiorivano, esercitossi con non minor diligenza. Finalmente dopo 39 anni di viaggi e di studj fece ritorno a Cartagine. Ma ivi poco mancò che il suo sapere non gli fosse fatale. I suoi concittadini veggendol sì dotto temerono per avventura eli’ ei fosse un mago, e si determinarono a dargli morte. Egli il riseppe, e fuggito segretamente sen venne a Salerno, e stettesi ivi per alcun tempo nascosto in abito di mendico , finchè venuto colà il fratello del re di Babilonia, questi il riconobbe , e il fè conoscere al famoso Roberto Guiscardo , da cui perciò fu avuto in gran conto. In fatti in un codice della Laurenziana gli vien dato il titolo di primo segretario (Band. Cai. Codd. MSS. graec. Bibl. Laur. vol. 3.p. Egli però non curando cotali onori, abbandonata la corte, ritirossi a Monte Casino presso l’abate Desiderio che fu poi papa col nome di Vittorio III, da cui ricevette l’abito monastico. Ivi egli passò il rimanente de’ giorni suoi, occupandosi in tradurre dalla lingua arabica e dalla greca nella latina molte opere a medicina appartenenti, e in comporre altri libri sullo stesso, argomento; pe’ quali venne in sì gran fama, che fu detto maestro dell’Oriente o