Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/637

II. Fin dal \ secolo Salerno era celebre pi-’suoi medivi. 576 limo per la memoria dell’onore a cui ella salì, e de’ precetti che ce ne sono rimasti. Di essa dunque dobbiam qui attentamente investigare F origine e le vicende, ed esaminare ciò che appartiene all’opera che soLto il nome di essa abbiamo alle stampe. II. La città di Salerno fin verso la fine del x secolo era anche presso le straniere nazioni in gran noine pel valor de’ suoi medici; perciocché Ugone di Flavigny racconta (Chron. ad an. 984) che 1’anno 984 Adalberone. -vescovo di Verdun colà trasportossi per cercare rimedi ad alcune sue infermità. Cosi pure leggiamo che Desiderio abate di Monte Casino, e poscia papa col nome di Vittore III, travagliato essendo di p. i6t)), ma non reca pruova di sorta alcuna; e potrebbe anche Francone esser vissuto o alla fine del XII , o anche nel XIII secolo. E perciò dalla età a cui egli visse, non può l’abate Arteaga ricavare alcun argomento a provare l’antichità dell eseinpio musicale da lui prodotto. Finalmente senza alcun fondamento asserisce l’abate Arteaga che le parole da lui riportate siano il primo versetto d’una canzone provenzale. Francone riporta semplicemente quelle parole senza accennare che siano nè il primo nè I’ ultimo verso di una canzone. Nè l’abate Arteaga le ha riportate esattamente, perciocchè esse così si leggono: Paure se cor s ay encore retrovey. E finalmente accordando anche all’abate Arteaga ogni altra cosa , ei non proverà facilmente che queste parole sian della lingua provenzale, e non piuttosto de1!’antica francese; perciocchè i Provenzali sogliono scrivere encare e non encore , e trobat o trobet non retrovey. Ed ecco gittato a terra il sol fondamento su cui lusingavasi l’abate Arteaga di aver assicurata a’ Provenzali la gloria di essere stati i primi ad adattare la musica alla profana poesia.