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2 LIBRO frammischiandosi co’ naturali abitanti, e usurpandosi col favore de’ loro signori le terre e i dominj degli antichi padroni, si vendicano in certo modo della schiavitudine odiosa che per lungo tempo avean dovuto soffrire. Or quale sarà egli in sì dolorose vicende lo stato dell’italiana letteratura? Sotto il governo di principi i quali non che aver coltivate le scienze, ne ignorano perfino il nome , che sono incolti per modo, che non sanno di lor mano sotto-1 scrivere i regj editti, e che altro finalmente non pregiano che la militare ferocia, si potrà egli sperare che gl’italiani abbattuti ed oppressi possano pur solamente pensare a scienze e ad arti? Aggiungansi le continue guerre tra i Goti e i Greci, mentre questi usano di ogni sforzo per ricuperare il perduto dominio, e quelli si adoprano con ogni mezzo a mantenersene signori} ma frattanto e gli uni e gli altri si voi gono con ugual furore contro l’infelice e desolata Italia. Le rovine, le stragi e gl’incendj non furon mai tanto frequenti, come a questa stagione} e sembrava che amendue i partiti cercassero anzi di distruggere che di conquistare. E nondimeno sotto i primi re goti lo stato della letteratura non fu così infelice come pareva doversi aspettare. I re ancora più incolti si videro aver in pregio le scienze} e fra le rovine e fra il sangue esse si videro ancora levare il capo e passeggiare sicure. Un solo Italiano ch’ebbe l’onore di stare al fianco e di goder della grazia de’ nuovi monarchi, fu quegli che per qualche tempo salvolle dal funesto naufragio di cui erano minacciate} c fece