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56o LIBRO è descritto da Giovanni Villani che parla per antiche ricordanze (Croniche, t. 1. c. 9). Quindi riflettendo all’antichità di esso, che poteva ben essere anteriore al Villani di tre secoli, all’esser lodato lo Strozzi come valente astrologo, e all essere stato sepolto presso il segno medesimo , ei ne raccoglie con congettura a mio parere molto probabile, che fosse lo Strozzi l’autore dell’indicato segno, la cui descrizione si può vedere presso il medesimo scrittore ». E ciò basti aver detto di cotali autori, de’ quali non avendo noi tra le mani opera alcuna, non possiamo accertare qual fosse il lor valore ne’ filosofici e ne’ matematici studi. XII. Più diligente e più esatta ricerca da noi richiede il celebre Guido d’Arezzo pe’ vantaggi ch’egli recò, e per la perfezione che aggiunse a una delle parti della matematica, cioè alla musica. Di lui dopo più altri scrittori hanno con singolar diligenza trattato i dottissimi scrittori degli Annali camaldolesi, cioè i PP. Mittarelli e Costadoni (Ann. camald. t. 2, p. 42, ec.), i quali però saggiamente riflettono essere assai oscure ed incerte le notizie di ciò che a lui appartiene; perciocchè, se se ne traggan due lettere da lui scritte, una a Michele monaco nel monastero della Pomposa, l’altra a Teodaldo vescovo d’Arezzo, le quali.prima dal Baronio (Ann. eccl. ad an. 1022), poscia dal Mabillon (Ann. Bened. t. ad an. 1026), e finalmente da’ suddetti Annalisti (App. ad t. 2, p. 4, ec.) sono state date alla luce, e nelle quali ei ragiona di se medesimo e delle sue vicende, appena troviamo di lui presso gli