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548’’’ LIBRO lui proposte a spiegare, e a cui egli soddisfece scrivendo. Il P. Montfaucon ne cita un codice della biblioteca del Cardinal Mazzarini con questo titolo: Joannis sapientissimi, philosophorum antesignani et nuigistri itali, Quaestiones diversae diversis proponentibus (Bibl. MSS. t. 2, p. 1323, cod. 154). Il quale sembra quel medesimo codice passato poscia nella biblioteca del re di Francia, nel cui Catalogo vedesi registrato (Cat. Codd. MSS. Bibl. reg. t. 2, cod. 2002). Un altro ve ne ha nella imperial biblioteca di Vienna (Lambec. l. 7, p. 1 48). Più altre opere ancora dello stesso Giovanni, scritte singolarmente a interpretazione di alcuni libri di Aristotele , tuttor si conservano nella soprannomata biblioteca del re di Francia (ib. p. 409 cod. 1843), e nella imperiale di Vienna (ib.), in quella di S. Marco in Venezia (Greca D. Marci Bibl. p. 130, cod. 265), e nella Medicea (Cat. Codd. graec. medic, vol. 3, p. 17). Il Lambecio è stato il primo a trattare di questo illustre, ma finallora sconosciuto, filosofo; e dopo lui ne han parlato pure l’Oudin De Script, eccl, vol. 2, p. 760), e il più volte lodato monsignor Gradenigo (Della Letterat. greco-ital. c. 6), il quale ha osservato un errore del ch. Muratori che a Giovanni avea attribuito l’elogio da Anna fatto a Michele Psello; e ha recata insieme una lettera dello stesso autore, in cui con quella modestia che propria è de’ grand’uomini, riconosce e ritratta il suo errore. Lo stesso monsignor Gradenigo sembra maravigliarsi che il Fabricio nella sua Biblioteca latina de’ bassi secoli, e il ch. monsig. Mansi nelle Aggiunte ad essa fatte,