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QUARTO 547 cercasse di convincerlo, e di condurlo a sentimenti migliori. Ma il sottile e scaltro Italiano seppe per tal modo ravvolgere e avviluppare il buon patriarca, che questi dieglisi. vinto, e prese anche egli a sostenere le opinioni medesime di Giovanni. Di che il popolo levossi in tal furore contro Giovanni, che se questi non si fosse nascosto, sarebbe stato dalle alte sue stanze precipitato. Finalmente l’imperadore il costrinse a ritrattare pubblicamente i suoi errori, ch’egli fece ridurre a undici capi. Quali essi fossero , Anna nol dice, ma solo aggiugne che avendo egli di nuovo ardito di spargerli, ed essendo perciò stato scomunicato, tornò per ultimo in senno, e ritrattò le antiche sentenze , negando, die’ ella , il passaggio dell’anime dalt un corpo alt altro, cessando di disprezzare e di condennare il culto delle sacre immagini, e correggendo a norma della dottrina cattolica ciò che intorno alle idee aveva insegnato , e finalmente dando tutti gl’indizj di condennare tutto ciò che contro la Fede avea sostenuto, e mostrandosi ben diverso da quello che avea eccitate sì gran turbolenze. VI. Questo è in breve ciò che Anna racconta di questo filosofo, uomo strano per certo, e a cui dobbiam bramare che niuno mai si assomigli de’ nostri filosofi, ma uomo insieme di molto e acuto ingegno, e avuto, non sol! mentre viveva, ma ancor ne’ secoli susseguenti, in altissima stima. Il che chiaramente si scuopre da’ molti codici che di diverse sue opere ci son rimasti, e che ancor si conservano in molte biblioteche. Tra esse vi sono molte quistioni a