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nel quale morendo lasciò ai posteri gran nome di se medesimo pel suo sapere non meno che per la sua destrezza nel maneggio de’ più difficili affari. L’altro storico è Ugo Falcando di cui abbiamo una Storia della Sicilia, nella quale dopo avere in breve accennate le prime imprese de’ Normanni, svolge più ampiamente le funeste sventure da cui travagliata fu la Sicilia dall’anno 1154 fino al 1169 sotto i due re Guglielmo I e II. Di questa Storia avevamo già avute più edizioni prima che il Muratori le desse luogo nella sua grande Raccolta (ib. p. 249). Di qual patria egli fosse, noi nol sappiamo, e lo stesso Mongitore confessa (App. adBibi. sic. t. 2. p. 51) che non sembra ch’ei fosse nato in Sicilia, benchè pure sia certo che egli vi soggiornò lungamente; il che ci basta perchè nol dobbiamo passare sotto silenzio.

Capo IV.

Principii della poesia provenzale e della italiana.

I. Nuovo argomento ci si offre qui a trattare, e nuovo genere di letteratura, di cui non ci è ancora avvenuto di dover tenere ragionamento. La poesia non avea finora usata in Italia altra lingua fuorchè la latina. Ma come questa nel parlar famigliare veniva ognor più corrompendosi, e dalle rovine di essa già cominciava a formarsi un nuovo idioma che sempre più andava stendendosi, ea’acquistando ogni giorno e parole ee’espressioni e vezzi in gran copia;