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r»0 2 LIBRO si è detto, dopo altre edizioni l’ha di nuovo data alla luce (ib. p. 337), ma assai più accresciuta e corretta. Più barbaro ancora è il secondo poeta, cioè quegli che ha scritta la Storia della crudele e funesta guerra che fu tra’ Milanesi e i Comaschi dall’an 1118 fino al 1127. Chi egli fosse, non si può accertare} e perciò chiamasi col nome di Anonimo Comasco. Certo egli era a que’ tempi, e scrisse ciò che avea egli stesso veduto. Vera referre volo , quantum queo: falsa tacebo, Quaeque meis oculis vidi, potius reserabo. Esso è stato per la prima volta pubblicato dal Muratori (ib. p■ 4°1)? e(l illustrato con assai erudite note dal P. Giuseppe Maria Stampa somasco , de’ quali si posson vedere le prefazioni al poema stesso premesse. Il terzo è l’autor del poema delle Lodi di Bergamo, pubblicato già in Bergamo da Mario Mozzi l’anno 1596 insieme colle Poesie di Achille suo padre, e poscia più correttamente dato di nuovo alla luce dal medesimo Muratori (ib. p. 523). Nella prima edizione se ne fa autore Mosè Mozzi di Bergamo , e vi si premette una sua lettera alP imperador Giustiniano II, a cui offre il suo poema con questo titolo: Splendore justitiae cum majestate Imperiali ac sapientia singulari fulgenti D. Justiniano hujus nominis II Imperatori Constantinopolitano, etc. minimus servorum suonim suorum Moyses Mutius Pergamensis devotam servitutem et prosperos successus; dal che sembra provarsi che a’ tempi di questo imperadore, cioè al principio dell’viii secolo,