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QUARTO letteratura. Da un passo di Giovanni Diacono veronese vissuto nel xiv secolo il ch. monsignor Mansi ebbe qualche sospetto (Fabr. Bibl. lat. med. et inf. aet. t 1, p. 305) che l’età di Burgondio dovesse fissarsi non al XII secolo, come si è creduto finora, ma al XIII. Troppi sono però gli autentici documenti a difesa della comune opinione , perchè le parole di un antico scrittore, che facilmente ancora poteron esser guaste , debbano aver forza a distruggerla. Oltre un codice di un libro attribuito a S. Gregorio Nisseno , e dal Burgondio recato in latino, in cui dicesi ch’esso fu da lui tradotto l’anno i 1C0, del qual codice favella l’erudito Pignoria (ep. 39) ad Jo. finn ¡facilini), egli vedesi nominato in due carte dell’an 1146, e in un’altra del 1152, accennate dopo altri dal cavalier Flaminio dal Borgo nella dottissima sua dissertazione sull’Origine dell’Università Pisana (p. 86, ec.). Ma soprattutto noi il veggiamo in qualità di giudice de’ Pisani insieme con Alberto lor console e con Marco conte inviato dalla sua patria a Costantinopoli l’anno 1172 per confermare colf iniperator Mannello Comneno i capitoli di vicendevole alleanza già stabiliti. Ad nostram Serenitatem, dice Pimperator Manuello nel suo diploma (Dal Borgo Racc. di Docum. pisani p. 135), Legati ad hujusmodi terra equidem pervenen mt, prudentissinius videlicet Consul hujusmodi terrae Albertus, et ci ini eo Judéx Burgundius, et Comes Marcus. Di questa ambasciata parla sotto quest’anno medesimo la Cronaca di Pisa pubblicata dopo l’Ughelli dal Muratori (Script. rer. ital. t. 6, p. j 86), e ne ragiona