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QUARTO 481 ili Casin.) Ma due tra essi son degni di più onorevol menzione, Leone Marsicano e il sopraddetto Pietro Diacono. Il primo, detto Marsicano dalla sua patria, fu ancor giovinetto offerto a Dio nel monastero di Monte Casino, e vi si distinse fra gli altri così per l’esercizio delle religiose virtù, come per f ardore nel coltivare gli studj. Perciò dall’abate Oderisio ebbe l’onorevole incarico di scrivere un’intera ed esatta Storia del suo monastero, ed egli si accinse all’opera, e in tre libri condusse la Storia fino a’ tempi dell’abate Desiderio che fu poi Vittore III, di cui però egli non ebbe o tempo o agio a raccontare tutte le gesta: e perciò Pietro Diacono ne continuò il lavoro cominciando dal capo xxxv del terzo libro, e ad esso aggiugnendo il quarto. Leone da Urbano II fu onorato l’anno 1101 della dignità di cardinale e vescovo d’Ostia, ed era ancor vivo l’anno i 115, come prova il canonico Mari (in not ad Petr. Dine. c. 30); ma non si sa precisamente in qual anno morisse (16). La Cronaca di Monte Casino da lui scritta è la più esatta e la più compita che noi abbiam di quel celebre monastero, ed essa ha avute più edizioni, l’ultima e la miglior (a) L’epoca della morte di Leon Marsicano è stata scoperta dall’eruditissimo monsig. Stefano Borgia in un Necrologio della chiesa di Velletri, in cui è segnata a’ 22 di maggio del sopraddetto anno iii’ T (De Cruce 1 elitenia p. 276). Altre più minute notizie intorno allo stesso Leone si posson vedere nella recente opera del sig. Francescantonio Soria intorno agli Storici napoletani (t. 2, p. 3gt). TlRAlìOSCHt, Voi. III. 3i