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QUARTO. 4" 1 di gennaio dell’anno 111 a il clero della metropolitana elesse a suo arcivescovo Giordano di Clivi, che da tre vescovi suffraganei fu consecrato; e Pasquale II, benchè finallora sostenitor costante di Grossolano , approvò nondimeno tal elezione, e onorò del pallio il nuovo arcivescovo. Tornato frattanto Grossolano in Italia, e ritrovata l’antica sua sede occupata da altri, sforzossi prima coi raggiri e colf armi di scacciarne il rivale. Ma non venendogli fatto , ebbe di nuovo ricorso al pontefice, il quale l’anno 1116 radunò un altro Concilio nella stessa basilica lateranese. Questo però ebbe per Grossolano esito troppo diverso dal primo, perciocchè egli fu condennato, e vennegli ingiunto di far ritorno al primo suo vescovado di Savona. Grossolano amò meglio di fermarsi in Roma , ove poscia nel seguente anno morì nel monastero di S. Saba. Di queste varie avventure di Grossolano si può vedere ciò che più stesamente raccontano gli scrittori milanesi, e singolarmente il più volte lodato conte. Giulini (l. cit. ec.). XXXH CIP ei fosse uomo assai dotto, provasi dal Muratori (Antiq. Ital. t. 3, p. 918) col testimonio di Landolfo il giovane, da cui egli afferma che Grossolano vien detto uomo insigne per greca e per latina eloquenza Ma, come ha già osservato monsignore Gradenigo (Letterat. greco-ital. c. 7), cotai parole di Landolfo non si ritrovano. Nè però ci mancano altre testimonianze del sapere di Grossolano. Azzo vescovo di Lodi scrivendo 1’anno 1 r 12 all’imperadora Arrigo della deposizione di Grossolano,